Passavo l' estate in campagna da bambina, ero abituata a giocare tra i giganteschi ulivi, le pozzanghere di acqua che si formavano quando nonno Tommaso innaffiava. Giocavamo con le pietre, con la terra e con quello che in giro trovavamo. Era festa quando venivano a trovarci amici o parenti. Al tramonto si aprivano i fiori della notte, la bacinella di acqua era stata al sole per lavarci di tutto quel giocare, ma la terra ti tingeva la pelle e spesso non andava più via neanche col la mitica saponetta di Marsiglia.Ho fatto un tuffo indietro raccogliendo ipomea oggi a Savelletri... E' tramontato il sole dietro la torretta, l' acqua del pozzo è fresca pronta per l' orzata. Ho messo il prendisole a fiorellini quello largo che sembra un abito da festa, asciugato al sole per cui non troppo morbido, ma profumato. Ho pettinato i capelli e immaginato una musica da festa anche se in radio la mia mamma ascolta solo i camaleonti. Raccolgo campanelle rampicanti , le lego tra loro e formo ghirlande e archetti floreali tra un albero e l' altro, le zanzare pasteggiano e mamma mi spruzza l' autan. Sembra una vera festa! E io aspetto gli ospiti, ma nel frattempo immagino musica regale , afferro i lembi del mio prendisole a fiorellini e faccio la mia entrata alla festa camminando in punta di piedi. Sono il primo aspite, la principessa, un poco goffa coi piedini macchiati di terra e le gote arrossate dal sole.
Sono Madia nei miei 8..9 anni ma sognatrice per sempre!

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